domenica 18 ottobre 2015

Craxi, Sigonella e l'indipendenza nazionale

Girano al solito inni al Craxi di Sigonella: lui sì che era un capo, che non abbassava la testa di fronte agli americani, ecc. Le cose sono pero' un po' piu' complicate. In nome dell'indipendenza dagli Usa (ma la guerra persa vorra' pur dire qualcosa, vedi il non riarmo di Giappone e Germania) non si possono sottacere anomalie di altro genere, come il patto segreto italo-palestinese anti-stragi in Italia degli anni '70 (in cambio della libera circolazione di loro armi e uomini, che non mi sembra il massimo come trasparenza e anche come indipendenza di un paese). Ci sono decine di articoli, e interviste con gli stessi leader dei movimenti che firmarono quegli accordi a confermarlo, chiunque puo' trovarli su Google, e quindi non mi ci soffermo oltre.
Craxi probabilmente opero' in nome di quel patto, non dell'indipendenza dell'Italia tout court.
Gli Usa pero', anche per il ruolo che oggettivamente hanno a livello internazionale (in ogni epoca storica c'e' qualcuno che lo svolge, spesso senza averlo desiderato), non potevano certo accettarlo e operarono come sempre avevano fatto in Italia, con il suo consenso. Solo che quella volta evidentemente C. non se la senti' di contravvenire al patto coi palestinesi. Questa e' l'unica spiegazione possibile.
Craxi non era un cretino, come certe semplificazioni irsute lasciano intendere.

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